sabato 4 marzo 2017

terapia onde d'urto


terapia onde d'urto


Onde d'urto terapia

Le onde d'urto sono delle onde acustiche e possono essere trovate nella vita quotidiana senza essere notate, esse sono utili perché permettono di trasferire energia anche a lunghe distanze.
Le onde d’urto sono onde acustiche che accompagnano la nostra vita quotidiana senza essere notate.

Le onde utilizzate in medicina, in alcune terapie , sono anch'esse onde acustiche ma devono rispettare determinate caratteristiche stabilite a livello internazionale (D.I.G.E.S.T).

Da un punto di vista fisico, le onde acustiche utilizzate sono tipi di onde impulsive, caratterizzate cioè da un fronte di salita rapidissimo (circa 10 miliardesimi di secondo) e di discesa quasi altrettanto veloce (tra 2 e 5 milionesimi di secondo), andando così a creare un impulso o spike.

Generate in un mezzo acquoso e convogliate su un punto definito, detto "fuoco" (o bersaglio), esse trasmettono una quantità di energia dosabile, in grado di sortire precisi effetti terapeutici.

Inizialmente le onde d'urto vennero usate in applicazioni di Urologia, nello specifico per la frantumazione dei calcoli renali, riscontrando effetti paragonabili a quelli di un intervento chirurgio ma con il vantaggio di non essere invasiva.

Successivamente, grazie ad alcune osservazioni fatte sui pazienti trattati per i calcoli renali, si notò come la stimolazione con onde d'urto fosse in grado di favorire una rapida riparazione in concomitanza delle fratture e successivamente gli effetti positivi anche sui tendini e le strutture affini portando così l'utilizzo delle onde anche nell'ambito ortopedico e fisiatrico.


Come agiscono

Le onde d'urto agiscono in modi differenti a seconda della struttura su cui vengono applicate;
Le strutture come i calcoli renali, che sono concrezioni calcifiche molto dure,  quando vengono investite dalla forza meccanica dell'onda d'urto, si frantumano e si sgretolano per essere poi espulsi come frammenti.

I tessuti viventi, invece, quando vengono attraversati dall’onda d’urto anche in questo caso, utilizzando livelli di energia adeguati in base al tipo di trattamento desiderato, non si frantumano come i calcoli renali, né subiscono lesioni, bensì subiscono una sorta di massaggio a beneficio dell'effetto dell’effetto terapeutico desiderato.

Anche in caso di formazioni calcifiche all'interno di tendini e legamenti infiammati, risultano efficaci innestando un meccanismo che porta alla loro scomparsa grazie all'attivazione di processi biochimici locali.


Onde d'urto fanno male 

Per il paziente, in alcune situazioni le onde d'urto fanno male, quando l'onda d'urto viene applicata sulla zona da trattare, può andare a la zona superficiale dell'osso
Essendo questa porzione d'osso molto sensibile alla stimolazione pressoria per via della presenza
di numerosi ricettori, è in evitabile che venga sollecitata quando si va a trattare una sofferenza tendinea molto prossima ai capi ossei.
Il dolore provocato è proporzionale al numero di ricettori che vengono stimolati dall'onda e quindi dall'ampiezza della zona trattata ma anche dalla quantità di energia somministrata.
Solitamente questo dolore è comunque sopportabile anche se fastidioso e raramente si ricorre all'anestesia locale.

Nei casi in cui si va a trattare l'osso, non si può evitare di colpire la zona corticale e in questi casi si usa anche un'intensità elevata; in questi casi il dolore è importante e si può ricorrere a una blanda forma di anestesia con sedazione del paziente.


L'importanza di una diagnosi corretta


E’ importante che la terapia con onde d’urto sia parte di un processo terapeutico più ampio che valuti l’aspetto patologico nell’insieme della condizione  del soggetto, così che, integrata con altri interventi, risolva il fenomeno infiammatorio e intervenga anche sulle cause originarie.
La terapia con onde d’urto provoca una risposta da parte dei tessuti sofferenti in modo tale da stimolare i tessuti stessi ad auto-ripararsi attraverso fenomeni di riduzione degli aspetti ossidativi e infiammatori, la  neoangiogenesi locale e la stimolazione dell’attività biologica delle cellule coinvolte nella patologia.
Non va però dimenticato che la terapia agisce sulla situazione finale della patologia, non agisce sulle cause originarie che hanno portato ad instaurarsi la sofferenza, ad esempio spesso la tendinite calcifica di spalla è legata ad una sfavorevole conformazione posturale e muscolare del tronco e del cingolo scapolo-omerale.
Quindi se non si curano anche le situazioni  che  sono la vera causa di una patologia è molto probabile che la sofferenza si ripresenti. Per questo le onde d’urto vanno accompagnate da un’attenta valutazione clinica e da un concomitante trattamento riabilitativo.


Chi può eseguire questi trattamenti


Le persone che hanno i requisiti necessari sono i medici specialisti in fisiatria, ortopedia, medicina dello sport e reumatologia perché sostituiscono l'intervento chirurgico.
I fisioterapisti possono utilizzare solo ila tipologia di onde le onde radiali che non hanno funzione di rottura delle calcificazioni.


Dopo quanto hanno effetto

Gli effetti non sono immediati ma necessitano di tempo per svolgere la loro azione terapeutica, questo perché agiscono a livello di reazioni biologiche complesse e possono essere necessarie anche  diverse settimane.


In conclusione

Nel caso ci sia una corretta diagnosi, la terapia ad onde d'urto risulta particolarmente utile per
- ridurre o sostituire il ricorso ai trattamenti chirurgici,
-per ridurre l'uso dei farmaci
perché hanno effetti collaterali relativamente assenti
per velocizzare i processi di guarigione
per il numero ridotto di applicazioni necessarie

Controindicazioni


Le controindicazioni sono piuttosto ridotte, le uniche sono la presenza di gravi patologie della coagulazione, tipo l’emofilia, che potrebbero portare alla formazione di ematomi intra-articolari.
Sono controindicate anche in caso di patologie neurologiche sistemiche,  presenza di neoplasie, donne in  gravidanza e se c'è la presenza di nuclei di ossificazione non ancora saldati (e questo esclude trattamenti in caso di bambini o adolescenti).
Come effetti collaterali si sono osservati alcuni casi di formazione di ecchimosi o petecchie in sede di applicazione soprattutto per alti dosaggi di energia.